You think, we care

News

12 Lug 2023 - News

Pubblicità e beneficienza: attenzione al messaggio!

Anche a causa delle difficoltà – soprattutto economiche – che abbiamo visto svilupparsi e radicarsi negli ultimi anni, le attività benefiche svolte dalle aziende hanno ottenuto di recente un ruolo predominante sulla scena.

Connubio prediletto per coniugare un sentimento positivo per l’azienda (e quindi un ritorno di immagine) con azioni certamente utili rivolte ai più deboli e più sfortunati, con l’aumento di queste campagne sono venute a galla anche le prime contestazioni, che hanno contribuito a delineare meglio (e a ricordare) i contorni e i requisiti della pubblicità, con particolare riferimento a quelle iniziative a cui sottendono scopi benefici.

In particolare, l’aspetto principale da tenere in considerazione è rappresentato dalle indicazioni fornite sulle modalità e sull’ammontare della beneficenza collegata a un determinato progetto.

È recentissima infatti la notizia dell’avvio di un procedimento dell’AGCM, l’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato, nei confronti della società BALOCCO S.P.A. per una c.d. “pratica commerciale scorretta” consistente, secondo quanto rilevato, nel messaggio non veritiero destinato ai consumatori, i quali sarebbero stati indotti a credere che acquistando un particolare pandoro, opportunamente realizzato con la collaborazione commerciale della nota influencer Chiara Ferragni, avrebbero contribuito ad acquistare un macchinario ospedaliero.

Nelle intenzioni del consumatore, secondo l’AGCM, vi era quindi la consapevolezza che un maggior numero di pandori acquistati avrebbe contribuito ad ottenere una donazione maggiore.

In verità, però, la Balocco aveva invece già disposto una donazione costituita da un valore fisso e non già dipendente dal numero di pandori venduti.

Se la valutazione dell’AGCM fosse infine confermata, oltre all’indubbio danno di immagine che potrebbero subire i soggetti coinvolti nella vicenda, si aprirebbe la possibilità di una azione collettiva da parte delle associazioni dei consumatori, volte a ottenere il risarcimento del danno ai consumatori relativo agli acquisti fatti in ragione di un errato convincimento.

È quindi di tutta evidenza ancora una volta come le informazioni fornite in pubblicità debbano rispettare dei requisiti di veridicità e di chiarezza, a maggior ragione quando aspetti correlati (come nel caso della beneficenza che ci occupa) possano integrare anche un danno “di immagine”.

La notizia: https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2023/6/PS12506

Vuoi saperne di più?
Richiedi subito una consulenza.