7 Ago 2025 - Approfondimenti
Cole Palmer e l’esultanza che vuole diventare marchio: il caso “Cold Palmer”
Cole Palmer, giocatore del Chelsea che ha recentemente raggiunto grande notorietà a seguito della vittoria della coppa del mondo per club FIFA, fa seguire ogni suo goal da una esultanza peculiare: incrocia le braccia sul petto e se le strofina, mimando un brivido di freddo. Questo modo di festeggiare è rapidamente diventato parte della sua immagine pubblica e gli ha fatto guadagnare, in combinazione con la sua freddezza sottoporta, il soprannome “Cold Palmer”. Nonostante non sia stato lui il primo ad adottare questo gesto – che era già stato eseguito da un altro calciatore, Morgan Rogers, su un campo da calcio e, oltreoceano, dal cestista Trae Young degli Atlanta Hawks sul parquet – Palmer ha scelto di farne un simbolo proprio e riconoscibile, tanto da avviare l’iter per la protezione del gesto tramite registrazione di marchio nel Regno Unito.
Un marchio per l’esultanza
Verso la fine dello scorso anno, infatti, Palmer ha presentato – attraverso la società Palmer Management Limited – cinque richieste di registrazione presso l’Ufficio della Proprietà Intellettuale del Regno Unito (UKIPO). Queste richieste coprono un ampio spettro di 16 classi merceologiche, che includono non solo categorie classiche come abbigliamento e pubblicità, ma anche ambiti più particolari come droni, dopobarba e biglietti di auguri.
Tra queste, oltre alla domanda di registrazione della frase “Cold Palmer”, vi è inoltre una domanda di registrazione di un marchio di movimento, con l’obiettivo di tutelare l’esultanza stessa.
Sebbene le parole e i loghi siano i marchi più comunemente registrati, la legge britannica – così come quella UE – consente, in determinate circostanze, di registrare anche marchi non tradizionali, come i marchi di movimento. Un marchio di movimento consiste in un movimento o in un cambiamento di posizione degli elementi che compongono il marchio. La prassi per procedere alla registrazione richiede che il marchio di movimento venga presentato in un file multimediale. Generalmente, i marchi di movimento non sono molto comuni, poiché si presume che i consumatori non associno questi tipi di marchi alla distinzione dell’origine commerciale di prodotti e servizi.
Marchi, sport e strategie commerciali
È ormai pratica comune per gli sportivi più noti cercare di registrare le proprie celebrazioni come marchi, per valorizzare al massimo il proprio brand. Esempio celebre in tal senso è la posa del fulmine di Usain Bolt. I marchi di movimento, pur meno diffusi, non sono tuttavia una novità assoluta e, vista la crescente popolarità di esultanze personalizzate di atleti sportivi, potrebbe prendere sempre più campo.
Ma questo potrebbe impedire ad altri sportivi di copiarne l’esultanza? La risposta non è così sicura: la legge infatti prevede che, affinché un marchio possa essere violato, vi sia un uso dello stesso da parte di terzi in ambito commerciale, come ad esempio mediante apposizione del marchio su prodotti, mediante esposizione o messa in vendita di prodotti contenenti il marchio o mediante l’uso del marchio per finalità commerciali e pubblicitarie.
Di conseguenza, anche una eventuale concessione non sarebbe forse in grado di impedire comunque ad altri giocatori di riprodurre l’esultanza durante le partite.
Un possibile cambio di rotta nei diritti d’immagine?
La mossa di Palmer evidenzia una tendenza crescente: gli atleti cercano sempre più di trarre profitto dai propri diritti d’immagine, seguendo la via maestra percorsa, tempo addietro, da sportivi pionieri quali David Beckham, con la finalità di trasformare ogni elemento della propria immagine in un asset commerciale.
In un panorama sportivo sempre più orientato al marketing e alla valorizzazione del brand personale, anche un’esultanza può quindi diventare un simbolo riconoscibile e sfruttabile economicamente. Questa è una ulteriore conferma di come, oggigiorno, l’identità di un atleta non si costruisca solo sul campo, ma anche attraverso scelte strategiche fuori dal rettangolo di gioco.