14 Ott 2025 - Approfondimenti
La divulgazione prematura: il peggior nemico del brevetto
Nel diritto della proprietà industriale, uno degli aspetti più delicati riguarda la gestione delle informazioni prima del deposito di una domanda di brevetto. Ciò che spesso gli inventori e le imprese sottovalutano è che qualsiasi divulgazione pubblica di un’invenzione – anche solo parziale – può compromettere in modo definitivo la possibilità di ottenere un brevetto valido.
Il requisito della novità
Affinché un’invenzione sia brevettabile, deve soddisfare tre requisiti fondamentali: novità, attività inventiva e applicazione industriale.
Tra questi, la novità riveste un ruolo centrale: l’invenzione deve essere nuova, cioè non deve essere stata resa accessibile al pubblico in alcun modo prima della data di deposito della domanda di brevetto.
Questo significa che qualsiasi divulgazione, sia essa:
- una pubblicazione scientifica,
- un articolo di giornale,
- una conferenza,
- una presentazione a potenziali investitori,
- oppure anche un semplice post sui social network,
può costituire “stato della tecnica” e quindi privare l’invenzione della novità, rendendo nullo o annullabile il brevetto.
Il rischio dell’autodivulgazione
Spesso gli stessi inventori, mossi dall’entusiasmo, sono i primi a diffondere dettagli della loro tecnologia, convinti che una comunicazione anticipata non comporti conseguenze. Nulla di più sbagliato: l’autodivulgazione è pericolosa tanto quanto la divulgazione da parte di terzi.
In alcuni ordinamenti (ad esempio negli Stati Uniti) esistono “periodi di grazia” che consentono di depositare un brevetto entro un certo tempo dalla divulgazione, ma in Europa questo principio non è generalmente riconosciuto. In Italia e in gran parte del mondo vige il regime della novità assoluta: ogni divulgazione anteriore è fatale.
L’importanza della segretezza
Per tutelare al meglio un’idea o un’invenzione è dunque fondamentale mantenere il massimo riserbo prima del deposito della domanda di brevetto.
Questo implica:
- evitare di parlare liberamente della tecnologia in contesti non controllati,
- non pubblicare documenti o materiali divulgativi,
- non presentare l’invenzione in fiere, eventi o conferenze, se prima non è stata tutelata.
Gli accordi di riservatezza (NDA)
Se diventa necessario discutere l’invenzione con collaboratori esterni, consulenti, potenziali partner o investitori, è indispensabile far firmare un accordo di riservatezza (Non Disclosure Agreement – NDA).
Questi accordi hanno lo scopo di vincolare giuridicamente le parti alla segretezza, impedendo che le informazioni trapelate possano diventare di dominio pubblico.
Sebbene un NDA non sostituisca la protezione brevettuale, rappresenta uno strumento cruciale per guadagnare tempo fino al deposito della domanda e per ridurre il rischio di divulgazioni non autorizzate.
Attenzione, prima si deposita poi si parla!
Il brevetto è uno strumento prezioso per tutelare e valorizzare l’innovazione, ma la sua efficacia dipende anche dalla strategia adottata nella fase preliminare.
Una sola presentazione pubblica, un documento accessibile o un post su internet possono azzerare anni di ricerca e investimenti.