14 Mar 2025 - Approfondimenti
Escobar Inc.: il tentativo di registrazione del marchio “Pablo Escobar”
La Escobar Inc. è una società fondata a Medellín, in Colombia, da Roberto Escobar, il fratello di Pablo Emilio Escobar Gaviria, noto narcotrafficante che ha segnato la storia del crimine internazionale negli anni ’80. Mentre il nome Escobar evoca, inevitabilmente, immagini di potere, violenza e controversie legate al cartello di Medellín, la nascita della Escobar Inc. ad opera del fratello rappresenta un tentativo di rifondare l’eredità della famiglia in una direzione diversa, cercando in particolar modo di trasformare il nome “Pablo Escobar” in un marchio legittimo e gestibile, con l’obiettivo di amministrare il patrimonio della famiglia.
La nascita della Escobar Inc. e il tentativo di registrazione del marchio
Roberto Escobar, sebbene sia stato parte integrante dell’impero criminale costruito dal fratello Pablo, ha cercato di allontanarsi dall’ombra del narcotraffico e di reindirizzare il proprio futuro verso un business legale. La società Escobar Inc. nasce proprio con l’intento di gestire il patrimonio familiare; pertanto, nel 2019, la società ha richiesto all’Ufficio per la Proprietà Intellettuale dell’Unione Europea (EUIPO) la registrazione del marchio denominativo “Pablo Escobar” come marchio dell’Unione europea per una vasta gamma di prodotti e servizi, dal momento che il nome Escobar continua, tutt’ora, ad avere una forte valenza commerciale, nonostante le sue connotazioni criminali.
L’iniziativa di registrare il marchio è stata fortemente motivata dalla volontà di dare nuova vita al nome di famiglia, ormai riconosciuto a livello globale a causa del narcotraffico ma anche, soprattutto, da un desiderio di capitalizzare sulle potenzialità economiche legate allo stesso. Roberto Escobar, sfruttando la notorietà del nome del fratello, ha dunque iniziato a lanciare sul mercato diversi prodotti sotto la denominazione Pablo Escobar, come vestiti, alcolici, libri e addirittura applicazioni mobili, cercando in tal modo di reinserire il nome della famiglia nel tessuto economico globale attraverso mezzi legali e trasparenti, per poi procedere con richiesta di registrazione del marchio.
L’EUIPO ha, tuttavia, rifiutato la registrazione, motivando che il marchio era contrario all’ordine pubblico e al buon costume, essendo associato ad un narcotrafficante noto a livello globale.
La società ha allora impugnato il rifiuto dell’EUIPO presso il Tribunale dell’Unione europea, nella speranza di ottenere un parere favorevole, ottenendo tuttavia un nuovo rifiuto.
In particolare, il Tribunale ha motivato la conferma del rifiuto asserendo la necessità di dover tenere in considerazione la percezione del pubblico spagnolo (essendo agli spagnoli particolarmente noto il nome del narcotrafficante a causa dei legami storici e culturali tra Spagna e Colombia); in particolar modo, il Tribunale asserì di dover tenere conto di una reazione degli spagnoli medi, caratterizzati dalla condivisione dei valori universali sui quali si basa l’Unione Europea, tra cui dignità umana, libertà, uguaglianza e principi democratici.
A detta della Commissione di Ricorso, che si è espressa nel 2023, tali individui assocerebbero, inevitabilmente, il nome “Pablo Escobar” ad associazioni quali il narcotraffico e narcoterrorismo. Perciò, il marchio sarebbe in chiaro contrasto con le norme morali e i valori comuni e, di conseguenza, non registrabile.
La società Escobar Inc. ha tentato in vari modi di difendere la legittimità della registrazione, ad esempio puntando sul fatto che anche alcuni nomi di personaggi storici o di fantasia, come ad esempio Robin Hood, sono diventati, per il pubblico, simboli culturali positivi, nonostante perpetrassero comportamenti criminali. In maniera analoga, a detta della società richiedente, Pablo Escobar ha compiuto anche svariate opere di beneficenza in Colombia, per le quali parte del popolo colombiano lo riconosce o lo ha riconosciuto come un benefattore. Infine, la Escobar Inc. puntò sul fatto che, all’atto pratico, Pablo Escobar non è mai stato ufficialmente condannato.
Ciò nonostante, la posizione dell’EUIPO è stata confermata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con una sentenza emessa il 17 aprile 2024 nella causa T-255/23.
Il nome Pablo Escobar è, infatti, immediatamente associabile a fenomeni di natura violenta e illegale, contrari all’ordine pubblico, piuttosto che a fenomeni di carattere filantropico e con connotazione positiva, quali le eventuali opere di beneficenza compiute in terra colombiana.
Allo stesso tempo, la mancata condanna ufficiale del narcotrafficante è dovuta solamente al fatto che Escobar fu ucciso dalla polizia colombiana prima di poter essere formalmente giudicato.
Il rifiuto da parte del tribunale dell’Unione Europea di registrare il marchio “Pablo Escobar” rappresenta un importante passo avanti nel rafforzamento dei principi di rispetto per i valori universali non negoziabili, quali la dignità umana e i principi democratici. Questa decisione sottolinea come, al di là delle considerazioni economiche e legali, sia fondamentale in primis proteggere l’integrità della memoria storica e la sensibilità collettiva di una società, che rifiuta di commerciare su un passato segnato dalla violenza e dal crimine.
In questo contesto, la giustizia europea ha scelto di mettere al centro del dibattito il rispetto per i diritti umani e l’umanità, prendendo una posizione chiara contro l’opportunismo commerciale legato a figure la cui eredità è stata intrinsecamente legata a gravi crimini contro la società e le sue istituzioni. Il fatto che il tribunale abbia rifiutato la registrazione del marchio dimostra che esistono limiti al profitto, soprattutto quando si tratta di valori fondamentali che non possono essere mercificati.